Una serata non solo rievocativa per riannodare i fili dei ricordi, ma anche di riflessione per quello che è o che è stato lo sport femminile, soprattutto quando era pionieristico, quando le donne che lo praticavano erano poche, a volte malviste, o trattate con superficialità o con ironia. L’occasione è stato l’appuntamento mensile con “Storie di grandi campioni” al Museo del ciclismo Gino Bartali, come sempre sotto l’egida di Uisp Firenze, venerdì 4 luglio.
Protagonista Morena Tartagni, diversi titoli italiani in bacheca e podi mondiali, la prima donna in assoluto a conquistare una medaglia iridata nel ciclismo femminile, quando i più non sapevano nemmeno che anche le donne gareggiassero al Mondiale; giusto prima che alla ribalta si affacciasse Maria Canins, che di fatto in un certo senso completò l’opera di “sdoganamento” faticosamente avviata (anche) dalla Tartagni. Che per l’occasione ha presentato e raccontato del suo libro “Volevo fare la corridora”.
Marco Pasquini, giornalista storico del ciclismo, ancora una volta da par suo, l’ha intervistata, facendo costanti riferimenti a quanto accadeva in contemporanea nel ciclismo maschile, così da contestualizzare e rendere chiaro anche ai più il periodo in cui si svolgevano i fatti. Ne è venuta fuori una serata ricca di episodi per far capire che… non è stato facile imporre e far capire il valore di una vocazione, la voglia e la necessità di parità di trattamento tra uomini e donne, barriere da superare, battaglie (anche faticose ed estenuanti) da combattere in aggiunta alla capacità e alla necessità di rimanere in un regime di allenamento adeguato, professionale. Come quando per la trasferta in Canada, logisticamente onerosa, la squadra femminile, pur con potenzialità di vittoria, fu lasciata a casa; come quando il meccanico della nazionale non ottemperò alla richiesta dell’atleta di cambiare i rapporti della bici, trattando la questione con superficialità, il che costò un Mondiale perso in volata per pochi centimetri…
Mille episodi per far capire che molta strada è stata fatta in direzione della parità di genere e di considerazione, ma che tanta ancora probabilmente ce ne sarà da fare.
La serata si è poi conclusa con la presentazione della Figurina Forever a lei dedicata, con Riccardo Azzurri che ha presentato una canzone su Bartali e il comico Forconi ha declamato una poesia, poi la cena a buffet al fresco sulla terrazza del Museo. E tante riflessioni che i presenti e le presenti si porteranno dietro.
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